giovedì 4 agosto 2011

Piazze europee in calo

Riduce il calo Piazza Affari con la discesa del differenziale tra Btp e Bund tedesco a 354 punti base. Il Ftse Mib cede l'1,33% a 16.783 punti, con tutti i titoli congelati riammessi agli scambi. Unicredit cede l'1,22%, Fiat il 5,18% e Intesa Sanpaolo il 2,7%), mentre appaiono positive Telecom (+1,26%) e Generali (+0,48%) alla vigilia dei conti.

SPREAD BTP SCENDE A 354 PUNTI DOPO TRICHET - Si allenta la tensione sul differenziale tra Btp e Bund tedesco, che scende a 354 punti base dopo le prime dichiarazioni del presidente della Bce Jean-Claude Trichet.
TRICHET: INCERTEZZA PARTICOLARMENTE ALTA - "L'incertezza è particolarmente alta" e la crescita economica dell'area euro è in "decelerazione". Lo ha enfatizzato il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet.

Date le tensioni "particolarmente alte" sui mercati il consiglio direttivo della Bce ha deciso "un'operazione supplementare di liquidità". Ha annunciato Trichet.

Gli attuali rischi al ribasso per lo scenario macroeconomico dell'area euro potrebbero intensificarsi. E' importante che "vi sia un rinnovato impegno di tutti i capi di governo e di Stato europei ad aderire strettamente ai target fiscali" e ove necessario ad adottare "ulteriori misure fiscali più ravvicinate". Ha detto il presidente della Banca centrale europea.
La Bce non ha mai detto che gli acquisti di titoli di Stato si siano fermati, "vedrete voi stessi cosa è stato fatto nei giorni precedenti" alla comunicazione settimanale degli acquisti. Ha affermato Trichet. La Bce, stando alle sue stesse comunicazioni, non compra titoli di Stato da 18 settimane.
"Non sarei sorpreso se alla fine di questa conferenza stampa si vedesse qualcosa" a proposito degli acquisti di titoli di stato. Lo ha enfatizzato il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, che all'osservazione secondo cui i trader segnalano acquisti in corso, ha detto "lo ho confermato in anticipo".

'ITALIA ANTICIPI RISANAMENTO CONTI' - "Anche per l'Italia, come gli altri Paesi dell'area euro, le riforme strutturali sono necessarie, e in particolare occorre anticipare i tempi del risanamento fiscale". Lo ha detto il presidente della banca centrale europea Jean-Claude Trichet, sottolineando che "tutti i Paesi stanno anticipando la situazione, è vero anche per l'Italia" dove "le risorse umane, per così dire, sono così buone e l'imprenditorialità così evidente".

USA: RICHIESTE SUSSIDI DISOCCUPAZIONE -1.000 A 400.000  - Negli Stati Uniti le richieste di sussidio di disoccupazione la settimana scorsa sono diminuite di mille unità a 400.000 unità. (rivisto a 401.000 il dato della settimana prima). Gli economisti avevano stimato un incremento a 405.000 unità.

BCE: LASCIA TASSI FERMI ALL'1,50%
 - La Banca centrale europea ha deciso di lasciare invariato all'1,50% il tasso di riferimento principale in Eurolandia. La decisione del Consiglio direttivo era ampiamente prevista dal mercato.  

BARROSO: NOSTRE DECISIONI COMPLESSE E INCOMPLETE
 - Le turbolenze sui mercati "evidenziano soprattutto la complessità e l'incompletezza" delle decisioni prese dall'eurozona nel vertice del 21 luglio: é quanto scrive il presidente della Commisisone Ue José Barroso nella lettera che ha inviato ai leader Ue oggi, dove lamenta anche la "comunicazione indisciplinata" dell'Europa sul fronte della crisi. Il presidente della Commissione Ue José Barroso ha chiesto ai leader Ue di "rivedere l'efficacia del fondo salva-Stati", affinché sia in grado di affrontare "l'attuale contagio" della crisi dei debiti.
ASIA INCERTA DOPO INTERVENTO SU YEN, MALE SEUL - Le Borse asiatiche e del Pacifico hanno viaggiato in due direzioni dopo l'intervento del Giappone per frenare la crescita dello yen e quindi rilanciare le esportazioni: Tokyo ha chiuso in crescita di qualche frazione di punto, mentre hanno pagato due piazze le cui economie, che guardano allo stesso modo all'export, potrebbero essere penalizzate da un rilancio delle vendite nipponiche all'estero: Taiwan e, soprattutto, Seul. La Borsa coreana ha concluso la seduta in perdita di oltre il 2% con lo scivolone di diversi gruppi incentrati sulle esportazioni. Per il resto pochi spunti, con i mercati dell'area che hanno guardato soprattutto all'andamento incerto di ieri di Wall street. Anche se in Estremo oriente è limitato l'interesse verso la crisi del debito dei Paesi euro, debole comunque anche la chiusura di Sidney, dove sono quotati diversi titoli che possono anticipare l'avvio dei loro settori in Europa. In realtà sul listino australiano pesano ancora i marchi dell'energia penalizzati da un prezzo del petrolio fiacco.

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