martedì 2 agosto 2011

Crisi mercati: Ok intesa su debito Usa, ma Borse ancora in rosso

 L'accordo sull'aumento del tetto del debito pubblico Usa passa il primo traguardo al Congresso: il primo via libera è arrivato in serata dalla Camera, con 269 voti a favore e 161 contrari. Per l'occasione è tornata in aula anche Gabrille Giffords, la deputata democratica ferita gravemente in gennaio in una sparatoria in Arizona. Fra poche ore toccherà al Senato. Poi, con la firma del presidente, l'accordo sarà legge, evitando il default dello stato, previsto per il 2 agosto se il tetto del debito non fosse stato alzato. La diplomazia è stata al lavoro nei corridoi di Capital Hill l'intera giornata, per raccogliere i voti necessari. L'accordo (se sarà approvato) scongiura il rischio di un default, ma non quello di un downgrade (abbassamento della valutazione) del debito pubblico americano da parte delle agenzie di rating: l'ammontare della misura, un aumento del tetto del debito da 2.100-2.400 miliardi di dollari e tagli per almeno 2.100 miliardi di dollari in 10 anni, è decisamente inferiore ai 4.000 miliardi di dollari identificati da Standard & Poor's per il mantenimento del rating AAA (il migliore). E l'impatto della misura sull'economia, già fragile, preoccupa.
"L'accordo è positivo per l'economia, evita altri danni" afferma il segretario al Tesoro, Timothy Geithner. Il presidente della Fed, Ben Bernanke, convoca una riunione del board per discutere di "politiche fiscali e di bilancio". Secondo gli osservatori, la Fed dovrà aiutare ancora l'economia. Barack Obama ha rassicurato: "I tagli saranno graduali, non peseranno e ci consentiranno di continuare a effettuare investimenti in settori che creano occupazione". Ma il presidente non convince i mercati: Wall Street, dopo un balzo iniziale, procede negativa, con la doccia fredda dell'indice Ism manifatturiero sceso ai minimi degli ultimi anni, confermando le difficoltà della ripresa. La crescita americana è lenta e i tagli alla spesa nell'accordo sull'aumento del tetto del debito potrebbero rallentarla ulteriormente. Se ci sarà un downgrade da parte delle agenzie di rating, la frenata potrebbe essere anche più forte. Standard & Poor's ha messo sotto osservazione il rating degli Stati Uniti e messo in guardia su un possibile downgrade nei prossimi 3 mesi. Moody's e Fitch si sono mostrate più caute, evidenziando che gli Usa potrebbero mantenere la tripla A. Un downgrade da parte di una sola agenzia sarebbe maggiormente gestibile e avrebbe un impatto più ridotto.
"Abbiamo contatti regolari con le agenzie di rating" afferma il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, sottolineando che l'accordo rappresenta "una vittoria per gli americani" e un "messaggio rassicurante per il mondo". L'accordo prevede un aumento del tetto del debito di 2.100-2.400 miliardi di dollari, tagli alle spese immediati per 1.000 miliardi di dollari, fino ad arrivare a 2.100 miliardi complessivi in 10 anni. Una commissione bipartisan sarà creata per determinare ulteriori tagli per 1.500 miliardi di dollari e dovrà presentare le proprie proposte entro il Giorno del Ringraziamento, a novembre. Il Congresso dovrà approvare i tagli proposti entro il 23 dicembre, altrimenti scatteranno tagli automatici a sanità e difesa.
Nuovo record per lo spread tra Btp e Bund tedeschi. Il differenziale, sotto pressione già da ieri, é salito a 375 punti base.
Lo spread tra Btp e Bund decennali ha superato anche la soglia dei 380 punti base: il differenziale di rendimento si è ampliato a 384 punti, con il tasso del Btp a 10 anni è salito al 6,23%.
MILANO APRE IN CALO, FTSE MIB -1,20% - Avvio in calo per Piazza Affari. Il Ftse Mib cede l'1,20% a 17.514 punti e il Ftse All Share l'1,11% a 18.243 punti.
FRANCOFORTE APRE IN CALO (-0,64%) - La Borsa di Francoforte apre in calo con l'indice Dax che cede lo 0,64% a 6.909,43 punti.
LONDRA APRE STABILE (+0,02%) - La Borsa di Londra apre stabile con l'indice Ftse-100 che segna +0,02% a 5.773,50 punti.
PARIGI APRE IN RIBASSO (-0,57%) - La Borsa di Parigi apre in ribasso: l'indice Cac 40 arretra dello 0,57% a 3.567,51 punti.
Borse europee in caduta libera con Milano peggiore fra tutte che cede quasi il 4%; spread a nuovi record, con l'Italia che supera i 350 punti e si avvicina sempre più alla Spagna; euro sotto pressione e banche in forte ribasso. E' il bilancio del 'lunedi' nerò dopo l'accordo sul debito USa, che in realtà è tutto da verificare e lascia qualche dubbio sul rating della prima economia mondiale. Si parla di fortissimi flussi di vendita da parte dei fondi comuni e speculativi americani che hanno trovano in Europa il loro parafulmine. E, approfittando delle incertezze sulla Grecia, mettono sotto sforzo l'Italia come in un test di resistenza, per vedere fino a che punto le istituzioni europee sono disposte ad arrivare prima di rafforzare il loro arsenale anti-crisi. Le borse, anzitutto: dopo un rally iniziale grazie alla bozza di accordo raggiunto fra Obama e i repubblicani sul debito Usa, gli entusiasmi sono subito crollati con il diffondersi di voci, mai confermate, secondo cui Standard & Poor's si appresterebbe comunque a tagliare il rating Usa. Il super-indice delle piazze europee, lo Stoxx Europe 50, è così rapidamente scivolato ai minimi di otto mesi con un calo in chiusura dell'2,88%.
Londra cede solo lo 0,70%, ma Francoforte mette a segno un -2,86%, Parigi un -2,31%, Stoccolma un -2,50%, Madrid un -3,24%. Ed è Milano la peggiore fra le piazze europee con il suo -3,87% a 17.720,44 punti, minimo dall'aprile 2009 dopo perdite superiori al 4% e numerose sospensioni per eccesso di ribasso toccate nuovamente a banche e assicurazioni: Banco Popolare, Monte Paschi, Ubi Banca e Intesa Sanpaolo sfiorano l'8& di calo, Fondiaria Sai arriva a -9,2%.
Fra i timori di contagio per la crisi greca (il Wall Street Journal scrive che Italia e Spagna potrebbero essere esonerate dal pagamento della prossima tranche di aiuti ad Atene), la raffica di vendite si abbatte poi sui titoli di Stato europei. Relativamente stabili su livelli elevati gli 'spread' di Grecia, Portogallo e Irlanda, sono invece Italia e Spagna a guidare il balzo con nuovi record a livelli impensabili nei 12 anni di vita dell'euro: i Btp italiani toccano i 355 punti di premio di rischio, riducendo il divario con gli spagnoli a meno di 20 punti: i mercati, giusto o sbagliato che sia, percepiscono il rischio-Italia sempre più come assimilabile quello spagnolo. E i Btp italiani decennali tornano a rendere oltre il 6%, un costo del debito molto elevato (il 7% è giudicata la soglia di sostenibilità) in grado di mettere sotto forte stress le finanze pubbliche: una possibile "spirale negativa" secondo gli analisti di Rabobank. Pesa - dice Angelo Drusiani, portfolio manager di Banca Albertini Syz - anche la "situazione politica confusa" in Italia. Intanto la Banca centrale europea, attraverso le sue statistiche settimanali, conferma di non aver effettuato la scorsa settimana - come alcune voci avevano sostenuto - acquisti di bond spagnoli o italiani. Torna a soffrire l'euro, sceso sotto gli 1,42 dollari con perdite di oltre due centesimi. I mercati tornano al porto sicuro offerto dal franco svizzero (nuovo record a 0,7731 per dollaro) e dallo yen (76,30, quasi-record) mentre anche l'oro con consegna immediata vola al massimo storico a Londra (1.146,17 euro).
RIUNIONE COMITATO STABILITA' CON TREMONTI - Oggi pomeriggio, al Ministero dell'Economia, si terrà una riunione del Comitato per la stabilità finanziaria. Con il ministro Giulio Tremonti, ad analizzare la difficile situazione dei mercati, ci saranno Consob, Bankitalia e Isvap. La riunione - anticipata dal quotidiano La Repubblica - pur essendo un appuntamento periodico, assume particolare rilevanza in giornate in cui il mercato italiano accusa particolari difficoltà. Il comparto bancario, in particolare, appare sotto pressione, nonostante le ricapitalizzazioni dei maggiori istituti, la limitata esposizione verso i Paesi europei periferici e i buoni risultati ottenuti agli stress test.

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